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La morte di Napoleone Bonaparte, 5 maggio 1821

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Pier Roberto Dal Monte


Ei fu siccome immobile

Il 5 maggio ricorre il 200esimo anno della morte di Napoleone nell’Isola di Sant’Elena alla presenza del suo medico Antomarchi e del suo segretario Emmanuele De las Cases che riportò i sei anni della vita dell’Imperatore, prigioniero degli inglesi nell’isola, insieme alle memorie da lui dettate. De las Cases descrisse anche la morte dell’Imperatore ed il risultato dell’autopsia; entrambe spiegano la causa delle profonde sofferenze a carico dello stomaco sopportate  negli ultimi anni della sua vita, che fecero sospettare in seguito un avvelenamento progressivo con arsenico da parte degli Inglesi1

 

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In presenza di molte pubblicazioni rispetto di pochi approfondimenti originali, come sostiene Le Monde2, ecco comunque come siano di attualità, anche dal punto di vista medico,  le parole dello stesso Imperatore che De Las Cases riporta in occasione di un progressivo aggravamento delle sua condizioni di salute nell’Aprile 1821 sino alla morte.

Ti consiglio soprattutto di dare una buona occhiata al mio stomaco, di fare un rapporto preciso e dettagliato, che darai a mio figlio ...... Il vomito che si sussegue quasi ininterrottamente mi fa pensare che lo stomaco sia quello dei miei organi il più malato, e non sono lontano dal credere che abbia la lesione che ha portato mio padre alla tomba, voglio dire uno scirro del  piloro.”

Riferisce ancora che i medici di Montpellier, dove il padre Carlo era stato curato e dove morì, dopo averne aperto il cadavere, avevano predetto che la malattia di Carlo Bonaparte, lo scirro o cancro gastrico scirroso, sarebbe stata ereditaria e sarebbe passata a tutti i membri della famiglia, di cui ben sette nel complesso morirono di ca. gastrico documentato o sospetto.

Questo fa pensare come, essendo verosimilmente la causa prima della malattia l’Helicobacter pilori, questi, secondo le moderne conclusive ricerche, abbia causato prima un’ulcera (Napoleone a più riprese aveva avuto dei disturbi  dolorosi a carico dell’epigastrio e problemi digestivi, per i quali fu curato dal Corvisart nel 1808-9), poi la neoplasia;  non si trattava quindi solo di ereditarietà “a rischio”, ma anche della diffusione in famiglia del germe3.

Ancora dalle Memorie di Des Las Cases:

Poiché l’imperatore continuava a peggiorare alla fine di aprile Las  Cases gli parlò della necessità di una nuovo consulto. Napoleone che aveva già scarsa considerazione sui medici risponde:

 "Un consulto! per cosa sarebbe utile? State tutti giocando alla cieca. Un altro dottore non vedrebbe cosa sta succedendo nel mio corpo più di te; se su esso facesse finta di leggere meglio, sarebbe un ciarlatano che mi farebbe perdere la poca fiducia che ancora ho nei figli di Ippocrate. Chi dovrei consultare? gli Inglesi… e ritornando costantemente ai suoi adagi e osando io   contraddirlo, ha perso la pazienza: "Quod scriptum, scriptum". Dubitereste, dottore, che tutto ciò che accade non sia  scritto, che la nostra ora sia segnata, che nessuno di noi può prendere parte al tempo che la natura rifiuta?”. 

E quando gli si proponeva di prendere qualche ‘farmaco’: "Ma, Sire, i rimedi almeno ! Vostra Maestà acconsentirà a prenderli?  

 “Ah! - ha risposto con un tono che dipingeva il suo eccessivo disgusto - forse ciò è al di là delle mie forze; é qualcosa di inaudita la mia avversione alle medicine. Ho corso i pericoli con indifferenza; ho visto la morte senza emozione, ma non posso, per quanto sforzo faccia, portare alle mie labbra un bicchiere  che contenga  la preparazione più leggera: è perché sono un bambino viziato che non ha mai avuto a che fare con la medicina.”

5 maggio - La notte è estremamente agitata. Movimenti  spasmodici e contrazioni  arcuate all’epigastrio e dello stomaco, sospiri profondi, grida insensate, movimenti convulsi che terminano in un singhiozzo forte e sinistro.Le palpebre rimangono fisse, gli occhi si muovono, ricadono sotto le palpebre superiori, il polso si abbassa, riprende vita. Mancano undici minuti alle sei, Napoleone sta volgendo al termine; le sue labbra sono ricoperte da una leggera schiuma: non c’è più!

Autopsia  06. 05. 1821

Quasi tutto il resto della superficie interna stomaco è occupato da un’ulcera cancerosa che ha il suo centro nella parte superiore, lungo la curvatura minore dello stomaco, mentre dalla parete sulla  sua circonferenza si estendevano anteriormente formazioni  irregolari, digitate e linguiformi, posteriormente a tutta la superficie interna e dall’orifizio del cardias a un buon pollice del piloro. L’apertura arrotondata, tagliata obliquamente in una smussatura a scapito della superficie interna dei visceri, aveva appena quattro o cinque 8 – 10 mm  di diametro all’interno e due ligne (2,25 mm) e mezza al massimo all’esterno. 

 

Note

1) Mémorial de Sainte-Hélène ,1842,‎ Sainte-Hélène, 1842 /Tome1 et  2 / Chapitre 19

2) Bicentenaire de la mort de Napoléon: beaucoup de parutions, peu de regards neufs sur l’homme, son œuvre et son époque. Enquête sur l’état des études napoléoniennes à l’occasion des deux cents ans  de la mort de l’Empereur, sur l’île de Sainte-Hélène, en 1821. Par Florent Georgesco  29. 04. 2021.

3) https://emf.fr/wp-content/uploads/2019/08/napol%C3%A9on-Mend%C3%A8s-20.11.-2019.pdf 
Mais qui a tué Napoléon ? 
Helicobacter pylori ?