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Ricordo di Giuseppe Bartholini

Si è spento nella sua casa di Parigi il 15 aprile scorso all'età di 85 anni Giuseppe Bartholini, pochi mesi dopo la scomparsa della Consorte.

Riportiamo la biografia di questo grande Campanacciano, sempre ricordato con affetto ed ammirazione da tutti noi, biografia tratta dal secondo volume dell'Antologia La Scuola medica di Domenico Campanacci (2013) che si conclude con l'omaggio affettuoso che Giuseppe rivolge a quelli che sempre considerò suoi maestri, il Professor Campanacci ed il Professor Magnani. 

GB
Giuseppe Bartholini, medico e ricercatore, ieri e nella quiete della sua casa di Parigi pochi anni prima della scomparsa

Giuseppe Bartholini (GB), è nato a Bologna il 2 dicembre 1933. Ha nutrito una chiara vocazione per la medicina sin dall’età della ragione, vocazione confermata e rafforzata all’ascolto della lezione di apertura del corso di Patologia Medica del Professor Campanacci: straordinaria esposizione, modello di rigore logico, essenziale e aulica al tempo stesso.

Interno dal 1956 al 1960, poi assistente, specializzato in Cardiologia, GB si dedica, nell’Istituto di Patologia medica, alla medicina clinica e alla ricerca: la prima frustrante sul piano umano per la quasi mancanza di strumenti terapeutici, la seconda entusiasmante per l’apertura verso i meccanismi fondamentali, ma non realizzabile pienamente.

Uno stage presso i laboratori di ricerca fondamentale di Hoffmann-la Roche a Basilea, ottenuto con l’aiuto del Professore (che aveva compreso queste ragioni di inquietudine!!) apre una visione nuova dell’attività di ricerca e dei necessari mezzi per attuarla, a quei tempi assolutamente inimmaginabili in Italia. Questa esperienza spinge GB ad accettare, dopo altri due anni in Istituto, l’offerta di un posto di ricercatore stabile in Svizzera.

Da allora (1965) ricerca in Farmacologia biochimica alla Roche; Visiting scientist negli Stati Uniti (Columbia University, New York e National Institute of Health, Bethesda); libera docenza in Farmacologia, università di Milano; ricerca clinica all’università di Ginevra (Neurologia e Psichiatria); dal 1980 al 1995 associato alle “Institutions Universitaires de Psychiatrie” a Ginevra; Professore di Psichiatria a orientazione biologica.

Contemporaneamente, da 1975 al 1994, GB è presidente di “Synthelabo recherche” (la società di ricerca della Synthelabo, piccola società farmaceutica in fieri) con il compito di creare nuovi orientamenti e strutture.

L’attività di ricerca porta sul sistema nervoso centrale, il cardiovascolare, il gastrointestinale e l’urologia ed è localizzata in Francia ed in Spagna; unitá cliniche sono costituite nei principali paesi europei, negli Stati Uniti ed in Giappone.

Vari medicamenti con meccanismi d’azione innovativi sono concepiti e sviluppati internazionalmente in campo psichiatrico, neurologico, cardiovascolare e urologico.

Essi permetteranno un notevole sviluppo delle strutture di ricerca (120 collaboratori nel 1975, 1400 nel 1994). In particolare, due elementi sono caratteristici di questo gruppo di ricerca e unici nell’industria farmaceutica:

- dal 1975 al 1994 sono prodotte da Synthelabo Recherche

circa 4000 pubblicazioni che per frequenza di citazioni nella letteratura scientifica situano questo gruppo di ricerca al secondo posto mondiale nel campo degli xenobiotici (1993) e ne attestano la qualità;

- nel 1982 Synthelabo Recherche è nominata “Centro collaboratore dell’organizzazione mondiale della sanitá perla ricerca e la formazione nelle neuroscienze”.

Vari premi e riconoscimenti sono ottenuti da un numero importante di collaboratori; globalmente, il gruppo riceve il “Prix Galien” europeo per la ricerca sul sistema nervoso centrale.

Campi di ricerca e contributi scientifici personali di GB.

Inizialmente, GB si dedica, come già indicato, alla ricerca clinica cardiovascolare, successivamente alla farmacologia biochimica, alla psichiatria biologica e alla neurologia. I contributi scientifici principali concernono: la terapia del Parkinson con l-dopa e gli inibitori della decarbossilasi periferica; i meccanismi delle funzioni extrapiramidale e limbica; l’elucidazione del ruolo dei sistemi colinergici nella malattia di Parkinson, nel parkinsonismo, nelle crisi neurodislettiche, nelle discinesie tardive, nelle stereotipie motorie e di contenuto; il meccanismo d’azione dei neurolettici e la definizione dei neurolettici atipici; la funzione gabaergica in relazione alla motilità extrapiramidale, all’epilessia, alla depressione, ai meccanismi ansiogeni e alla patologia del sonno; i meccanismi glutamatergici in relazione alle degenerazioni cerebrali primitive e secondarie. Autore di circa 300 pubblicazioni, GB è editore di nove volumi in vari campi della ricerca fondamentale, clinica e terapeutica. (G.D.)

Vorrei ricordare con affetto e amicizia la straordinaria personalità di Bruno Magnani, grande medico e grande maestro, sempre presente e attento a tutti noi nella vita quotidiana dell’istituto, implicato nella nostra formazione e nell’aiuto che con grande umanità ha spesso riservato ai nostri problemi. Egli è stato una fondamentale colonna portante della scuola.

Concludo e una volta di più voglio esternare un omaggio e la mia riconoscenza per l’influenza determinante del Professor Campanacci durante una diecina d’anni sulla mia formazione iniziale e le mie prime scelte come studente, come interno, come assistente. Ma un altro aspetto dell’influenza del Professore, di capitale importanza, è stata la capacità di indurre nei suoi collaboratori una “forma mentis”, l’approccio logico, la costante ricerca della concatenazione di causa ed effetto, il rigore analitico: il metodo! Questo insegnamento è la visione pioneristica di nuclei specialistici nell’ambito della medicina interna costituiscono i grandi apporti del Professore alla Medicina e alla nostra generazione. Questa è l’impronta del Maestro che ancora ci tiene uniti anche dopo molte decadi. 

Giuseppe Bartholini

 

Giuseppe Bartholini lascia una nipote, la Dottoressa Michela Duè (michela.due@alice.it)