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Pietro Zucchelli, il ricordo di un grande Maestro

Mauro Sasdelli   

                                                                                                                                                                

Sono passati 11 anni dalla morte di Pietro  Zucchelli (1932-2011), uno dei medici più prestigiosi di Bologna, ottimo clinico, nefrologo di fama internazionale, fondatore di una scuola i cui allievi hanno raggiunto livelli di prestigio in varie città italiane. Così mi sembra giusto ricordare ai colleghi, a quelli di una certa età che sicuramente l’hanno conosciuto e apprezzato e ai giovani che non hanno avuto questo privilegio, un grande medico  che ha contribuito a rendere famosa la scuola nefrologica bolognese  in tutto il mondo.

Zucchelli  era nato a Bologna nel 1932. Nel 1954 entrò al 3° anno di Medicina, come studente frequentatore, in Patologia Speciale Medica dopo pochi mesi dall’insediamento del prof. Campanacci proveniente da Parma. Venne affidato a Vittorio Bonomini anche lui appena arrivato da Parma che aveva creato la sezione di Nefrologia, branca a scarsa diffusione nell’ambito delle specialità mediche. Ebbe così iniziò il suo interesse per il rene. Nel 1957 si laureò e venne assunto come Assistente Volontario in Patologia Medica e divenne il braccio destro di Bonomini dividendosi i compiti: Bonomini si dedicava allo studio  dell’istologia renale mediante la biopsia per via percutanea, tecnica quasi sconosciuta in Italia per cui divenne uno dei massimi esperti a livello nazionale; Zucchelli allo studio della fisiopatologia renale, del  metabolismo idroelettrolitico e dell’equilibrio acido-base. Era il responsabile del laboratorio di Nefrologia dove eseguiva personalmente gli esami. Per lui sodio, potassio, calcio, osmolarità e affini erano il suo pane quotidiano e  tutti a cominciare dal prof. Campanacci, si rivolgevano a lui per ogni dubbio diagnostico. Da questa attività scaturirono una importante serie di lavori che lo fecero conoscere a livello nazionale.             

Nel 1961 fu nominato Assistente Straordinario Universitario. Si specializzò in Cardiologia e Geriatria. Nel 1963 un privato bolognese acquistò negli USA una macchina chiamata “Rene artificiale” e la donò alla Nefrologia della Patologia Medica. Nel 1964  iniziarono le applicazioni  in pazienti con uremia terminale acuti e conici . Ma la tecnica era sperimentale, le conoscenze scarse e tutto era affidato alla genialità d questi pionieri della Patologia Medica: Vittorio Bonomini, Pietro Zucchelli e Vittorio Mioli, aiutati dagli studenti frequentatori ( tra cui c’ero anch’io). Così Zucchelli insieme a Bonomini divennero i pionieri in Italia della dialisi e nel 1964 alla Società Medico Chirurgica vennero presentati dal prof. Campanacci i primi risultati di questa esperienza. Nel 1964 conseguì la libera docenza in Semeiotica Medica e divenne redattore del Giornale di Clinica Medica.  Nel 1966 fu nominato Assistente Universitario di ruolo e nello stesso anno consegui la 2a libera docenza in Patologia Speciale Medica.                                                                                                             

Nel 1969 dopo pensione di Campanacci, lasciò la carriera universitaria  e andò all’Ospedale Malpighi ad assumere la direzione del nuovo servizio di Nefrologia e Dialisi nato all’interno della Divisione di Urologia diretta dal prof. Francesco Corrado per iniziare quella che lui amava definire “ la sua avventura ospedaliera”. L’Ospedale Malpighi di cui faceva parte  la divisione di Urologia che era ubicata in una palazzina in affitto a Rastignano, era gestito dall’opera pia Giovanni XXIII che aveva la sede principale in via Albertoni dove c’era un reparto di lungodegenti (chiamato dai bolognesi “Ricovero”) e uno di Oncologia.                        

Nel 1970 nacque la Divisione di Nefrologia e Dialisi e Zucchelli ne diventò il primario e io e Fusaroli diventammo aiuti, mentre entrarono come assistenti Luigi Fabbri, Carmine Stallone e Carla Chiarini. Nel 1972 sorse il nuovo Ospedale Malpighi  in via Palagi dove si trasferì la Divisione che aveva 36 letti di degenza, 3 letti per acuti, 18 posti dialisi, 5 posti per dialisi peritoneale. Il gruppo si ampliò con l’arrivo di nuovi assistenti: Leonardo Cagnoli, Luigi Catizone, Sandro Zuccalà e successivamente Antonio Santoro, Ezio Degli Esposti, Sandra Sturani, Ugo Donini, Sonia Pasquali  e Marcora Mandreoli. Per un breve periodo fu presente anche Giancarlo Pizza che poi passò in Urologia. Nacque così la Scuola Nefrologica del Malpighi di grande prestigio, sia nazionale che internazionale.                                                                                                                                                                                             

Zucchelli era un nefrologo, ma soprattutto un  grande clinico con alle spalle la scuola della Patologia Medica. Un medico all’antica che dava tutto il suo tempo al paziente a scapito anche della vita familiare. L’ospedale era la sua vita e il malato era il suo interesse, che trattava con grande umanità e cordialità. Con il paziente aveva un rapporto alla pari, era convincente, se lo prendeva in carico ed era sempre disponibile. Lui controllava tutto e tutti. Non aveva un carattere facile, era un vero capo carismatico, comandava e voleva obbedienza. Pretendeva dagli altri la stessa dedizione al lavoro che lui per primo dava comunque e sempre. Intelligente, appassionato , ironico, In alcuni momenti della giornata era insopportabile, poi si scioglieva e riappariva la sua bonomia bolognese.                                                                                                       

L’attività scientifica è sempre stato il suo pallino e l’ha portata avanti con grande impegno e determinazione. Grazie alla sua preparazione associata  a una memoria eccezionale ha pubblicato più di 600 lavori nelle riviste nefrologiche più importanti, oltre a svariati capitoli in trattati di nefrologia. E’ stato relatore o moderatore in tutti i congressi nazionali ed internazionali a partire dagli anni 80 diventando uno dei nefrologi più conosciuti e apprezzati nel mondo.  Proseguendo l’impostazione data da Campanacci alla Patologia Medica, ha suddiviso i suoi allievi indirizzandoli allo studio di singoli capitoli delle malattie renali, anche con stage all’estero. Così ognuno dei suoi allievi ha portato avanti ricerche importanti nei vari settori della nefrologia, divenendo a lorio volta studiosi di fama internazionale. L’ attività di ricerca dell’equipe del Malpighi  ha raggiunto livelli di eccellenza e ha spaziato su tutti i campi della nefrologia: le glomerulonefriti primitive; le nefropatie in corso di LES e Mieloma; la progressione dell’insufficienza renale cronica; l’ipertensione renovascolare, la nefropatia ischemica e  la nefroangiosclerosi, l’ osteodistrofia renale. In campo dialitico sono famosi gli studi pubblicati da Zucchelli e Santoro su un nuovo tipo di emodialisi denominato Biofiltrazione che permette di mantenere una migliore stabilità pressoria durante la rimozione di acqua; questa tecnica è stata utilizzata in tutto il mondo subendo nel tempo varie modifiche, ma sempre partendo dagli studi del Malpighi.                                                                                                                                 

Zucchelli è stato presidente della Società Italiana di Nefrologia negli anni 1994-96  ed ha organizzato due congressi nazionali uno nel 1980 a Rimini   e uno a Bologna nel 1998. E’ stato membro del consiglio direttivo dell’European Renal Association (EDTA-ERA) e dell’International Society of Nephrology, membro dell’Editorial Board delle principali riviste nefrologiche nazionali ed internazionali, visiting professor a Cleveland, Minneapolis, Osaka, Lisbona, Madrid, Londra, Cuba. Ha svolto attività didattica nella scuola di specializzazione in Nefrologia  e in Chirurgia Vascolare a Bologna e a Siena. 

Zucchelli è andato in pensione nel 2001, sostituito da Antonio Santoro. Nel dicembre 2009 è stato insignito del titolo “Maestro di Medicina” dall’università di Bologna. Nel 2011 è deceduto.                                 

A testimonianza  delle sue doti di maestro illuminato e carismatico, quasi tutti suoi allievi hanno occupato posti di prestigio: Io primario ad Arezzo, Antonio Santoro che ha preso il posto di Zucchelli come primario della Divisione di Nefrologia, Dialisi ed Ipertensione del Policlinico S. Orsola- Malpighi, Maurizio Fusaroli a Ravenna, Leonardo Cagnoli a Rimini, Luigi Catizone a Ferrara, Sonia Pasquali a Reggio Emilia, Sandro Zuccalà a Imola sostituito da Marcora Mandreoli, Ezio Degli Esposti e Sandra Sturani responsabili  del Centro di coordinamento della Ricerca Clinica e dell’Unita’ per la valutazione della efficacia clinica dell’Ospedale Umberto I di Roma, E poi siamo orgogliosi delle seconde generazioni che continuano la tradizione della nostra scuola: Elena Mancini al posto di Santoro al S.Orsola- Malpighi, Annalisa Zucchelli all’Ospedale Bellaria, Maria Cristina Gregorini a Reggio Emilia, Angelo Rigotti a Rimini, Paolo Conti ad Arezzo e Carlo Mura a Montevarchi.

Gli articoli che verranno di seguito presentati sono il contributo degli allievi della scuola di Zucchelli in memoria del loro Maestro che sono stati pubblicati nel volume a lui dedicato nella collana “ I Campanacciani” curata da Giovanni Danieli.


Zucchelli inaugura il congresso nazionale della Società Italiana di Nefrologia (SIN) a Rimini nel 1980 alla presenza del prof. Domenico Campanacci