Laura Campanacci
Sono trascorsi 20 anni dalla scomparsa del mio grande padre, Mario Campanacci. Figlio devoto ed emulo del mio grande nonno, Domenico Campanacci. Seguendo i suoi insegnamenti ha condotto una vita professionale intensa e proficua, ed una frase che disse al termine di un convegno: “Nella storia dell’Istituto vi sono luci e ombre. Come fare perché nel futuro la luce aumenti e l’ombra diminuisca, magari scompaia del tutto? Ve lo dico in quattro parole: - Centralità del malato, - Meritocrazia, - Gioco di squadra, - Rapporti Internazionali” riassume i suoi ideali per la professione medica e viene da tutti considerata il suo “testamento”, tanto da essere stata scritta sotto la statua a lui dedicata, esposta nel corridoio monumentale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli.
L’11 maggio scorso abbiamo organizzato una giornata in sua memoria, della quale abbiamo già ampiamente descritto la partecipazione e la commozione di pazienti, allievi, colleghi, amici e familiari. Lo stesso giorno è stata inaugurata una Mostra a lui dedicata, che avrebbe dovuto rimanere aperta fino a fine giugno 2019 ma che, visto l’enorme successo ed il continuo e crescente numero di visitatori, è stata prorogata fino al 15 dicembre 2019. Nella Mostra si sottolineano i diversi aspetti della personalità di Mario Campanacci: studioso, ricercatore, insegnante, medico, poeta e scrittore, pittore, religioso, figlio, marito e padre devoto. Condivido con voi alcune immagini e testi della Mostra, sperando di fare cosa gradita. Inizio con la sessione “scientifica”.