Estratto da Relazione del Prof. Mario Campanacci sul riconoscimento dell’Istituto Ortopedico Rizzoli come Istituto Scientifico
…la ricerca di base non può essere fermata, e non può essere sempre finalizzata. Certamente non si può pretendere che essa porti subito e sempre a risultati tangibili nella diagnosi e nella cura degli ammalati. Però, se un Laboratorio vive completamente lontano e isolato dall’Ospedale, corre il rischio che i suoi ricercatori diventino un poco simili a collezionisti di farfalle, senza offesa per questi affascinanti lepidotteri, e che sui suoi banchi e strumenti si stratifichi la polvere. Per converso, se un ospedale non si avvale di Laboratori di Ricerca, i suoi medici corrono il rischio di adagiarsi nella routine, di adattarsi ad una pratica clinica superficiale, ripetitiva, di riporto. L’Ospedale rimane alla retroguardia, invecchia e decade (…)
Accade soltanto ogni 20 o 30 anni che si isoli il cortisone, si prepari il vaccino antipolio, o si costruisca la Risonanza Magnetica. Però, si porta ogni anno quel sassolino, che unito a migliaia di altri sassolini di tutto il mondo, compone gradualmente il mosaico della scienza moderna.