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Mario Campanacci 1 - Lo Scienziato (IV parte)

Estratto da Relazione del Prof. Mario Campanacci sul riconoscimento dell’Istituto Ortopedico Rizzoli come Istituto Scientifico

Sarà per me un giorno felice quello in cui vedrò sempre in maggior numero (qualcuno lo vedo anche adesso) chirurghi i quali, finito il lavoro in corsia o in sala operatoria, vanno a “giocare” in laboratorio. E ricercatori dei laboratori che rendono la loro visita, andando a “curiosare” in sala operatoria; e poi, vederli insieme, il clinico e il ricercatore, assorti a discutere un problema che li appassiona entrambi.

La ricerca clinica. Non si fa ricerca solo nei laboratori, ma anche in corsia, in sala operatoria, in pronto soccorso, in ambulatorio. Non si fa ricerca soltanto con apparecchi costosi ma si può anche fare, come dice il mio amico Enneking, nello sgabuzzio delle scope. La ricerca clinica è, in un certo senso, la più difficile, anche perché il clinico ha molte distrazioni. L’attività di reparto, le guardie di giorno e di notte, gli stress della sala operatoria, i rapporti talora assillanti con il pubblico. Il tempo e la calma per la ricerca devono essere trovati con sacrificio, spesso in aggiunta al normale orario di lavoro, la sera, nei giorni di festa.

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Mario Campanacci con alcuni colleghi internazionali,
tra cui William Enneking (USA) ed il dr. Taminiau (Olanda)
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