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Mario Campanacci 1 - Lo Scienziato (III parte)

Estratto da “Le tappe scientifiche-tecnologiche dell’ortopedia e traumatologia”

…La chirurgia dei tumori riesce oggi a resecare, con margini oncologici di sicurezza, quasi qualsiasi parte dello scheletro. Ma fu molto più ammirevole la resezione extrarticolare dell’anca, per un tumore a cellule giganti del femore prossimale, eseguita da Putti nel 1914, con l’anestesia di allora e senza trasfusioni, nel tempo incredibile di 1 ora e mezzo (come risulta dalla cartella clinica conservata nell’archivio del Rizzoli).

E’ dunque bene che lo studio della medicina moderna si specchi anche nelle memorie del passato, per insegnarci umiltà, pazienza, esercizio della critica, frutti che la scienza di base può portare alla pratica clinica, e insegnarci anche a rispettare le opinioni altrui e a giustificare i nostri errori come quelli degli altri...

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Estratto dall’intervista “La Sanità Bolognese”

Per il futuro si aprono prospettive certamente affascinanti. Gli aspetti più importanti che intendiamo sviluppare, soprattutto ora che l’Istituto è diventato istituto Scientifico, sono sostanzialmente due: dare impulso alla ricerca biologica, la quale rappresenta la strada per progredire nella tecnica chirurgica, ed inoltre la formazione e l’educazione dei nuovi ortopedici, non tanto a livello tecnico quanto nello sviluppo di un senso critico ed umano.

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