Ormai il clima e la salvaguardia dell’ambiente sono una costante nelle scelte politiche di ogni Nazione e sono normalmente uno dei capisaldi dei programmi elettorali di molti partiti quando non son già divenute legge nell’ambito della legislazione europea ed nei maggiori stati mondiali. Quindi potremmo dire che finalmente l’umanità si sta svegliando anche a seguito ai cambiamenti e disastri climatici che investono ormai gran parte del mondo, sino ai vari cambiamenti dell’ambiente naturale causate dalla diffusione delle più varie sostanze, oggetto di polluzione, nell’ambiente provocate dall’uomo.
Vi è però un tragico avvenimento, che stiamo vivendo angosciosamente ogni giorno, quale è la guerra russo-ucraina che, oltre ad avere innescato sull'economia mondiale il noto e drammatico terremoto economico per il suo impatto sulla geopolitica e sulla sicurezza alimentare mondiali, a causa dell'estremo ed esplosivo contrasto tra eserciti, sta provocando gravi effetti sull'ambiente di cui stiamo trascurando o dimenticandone la portata, poichè ci troviamo purtroppo di fronte ad un evento per ora inestinguibile. Sul quale peraltro vi sono già numerose tragiche e giornaliere documentazioni.
Non ancora consci che a causa degli intensi combattimenti, gli influssi sul clima saranno drammatici sino produrre un disastro ambientale e non solo localizzato poiché sta già interessando altre aree confinanti con Ucraina (varie esplosioni in Russia e territorio moldavo). Mentre la guerra è ancora in corso, ci sono ormai plurime evidenze di un grave inquinamento atmosferico e di emissioni di gas serra derivanti dagli intensi combattimenti con le rispettive esplosioni delle micidiali sostanze impiegate e dei depositi di carburante. Inoltre la presenza di attività belliche nelle vicinanze delle centrale nucleari aumentando il timore fuoruscita di incontrollate radiazioni.
Attualmente viene colpita soprattutto e drasticamente la biodiversità a causa dell'intensa deforestazione e della distruzione dell'habitat con potenziali implicazioni sulla fauna selvatica. I bombardamenti, le trincee, gli scavi di rifugi avranno probabilmente un impatto negativo sul degrado del suolo e sulla morfologia del paesaggio; ciò assume particolare importanza sull’Ucraina nella quale si trovano delle terre i più fertili al mondo la Chernozem o steppa ucraina, che influiscono grandemente anche sulla produzione alimentare mondiale. È probabile che la grande disponibilità e la qualità dell'acqua della nazione siano influenzate dalla distruzione delle infrastrutture e dal passaggio di sostanze inquinanti alle riserve idriche. I complessi ecosistemici esistenti naturali e quelli instaurati saranno probabilmente fortemente danneggiati, poiché la deforestazione ridurrà la capacità degli ecosistemi di regolare l'inquinamento atmosferico o il clima. Il degrado del suolo ostacolerà la produzione alimentare e la natura del paesaggio, il patrimonio culturale agricolo e la distruzione della coesione sociale influiranno drasticamente sui servizi culturali storicamente creatisi. Infine, già si dimostra come l’ impatto sulla salute umana sia già tragicamente vasto ma potrà essere ancora più elevato a causa dell'esposizione a livelli elevati di contaminazione e del degrado delle condizioni sanitarie. La guerra è ancora in corso e c'è una notevole incertezza per quanto riguarda gli impatti finali almeno sulla sua vera tragicità ed impatto mondiale.
Esplosioni, carri armati e veicoli distrutti, carburante bruciato e disperso inquinano l'aria, l'acqua e il suolo. L'esplosione di ogni bomba libera particelle di metalli pesanti oltre che di formaldeide, protossido di azoto, acido cianidrico e altri composti organici tossici. Questi prodotti inquinanti sono diffusi dai venti e dalle acque sotterranee, ecco perché il pericoloso impatto ecologico della guerra riguarderà direttamente anche la Russia e l'Europa. Gli esplosivi rilasciano composti chimici che si ossidano nell'aria e possono causare piogge acide. Possono distruggere “bruciandola" gran parte della vegetazione e gli organi respiratori dei mammiferi (compreso l'uomo) e tutti gli animali delle foreste.
Le moderne munizioni per il 95-97% sono fatte di piombo, il resto sono zinco, nichel, bario, manganese, rame, antimonio, ecc. A volte contengono anche uranio impoverito Il piombo è altamente tossico e altamente penetrabile, entra nel corpo umano non solo con l'aria o l'acqua, ma anche attraverso la pelle e i capelli. Le particelle di uranio impoverito sono 100 volte più piccole dei leucociti e bypassano facilmente le barriere ematoencefaliche, raggiungono direttamente i nervi olfattivi e interrompono i processi cognitivi e di pensiero. L'antimonio provoca infiammazione dei sistemi cardiovascolare, respiratorio e digerente. Il nichel danneggia anche il sistema immunitario. L'esposizione ad alte concentrazioni di rame, manganese e zinco può avere un effetto velenoso e indurre polmonite, fibrosi polmonare e letargia. Le microparticelle di proiettili di munizioni distrutte entrano nell'acqua e penetrano nel corpo umano e animale attraverso la catena alimentare. Gli esplosivi, come TNT, DNT e RDX, causano inquinamento chimico e inducono intossicazione acuta ed effetti mutageni a lungo termine nelle persone. Il TNT è facilmente assorbito attraverso la pelle e le mucose. A seconda della dose, i suoi effetti cancerogeni possono indurre alopecia, anemia, insufficienza epatica, cataratta e modificare la composizione del sangue. L'esplosione di un BM-21 Grad rilascia più di 500 gr di zolfo che reagisce con l'acqua e si trasforma in acido solforoso. La terra danneggiata dalla guerra viene "bruciata" con l'acido, non con il solito fuoco.
Alcune notizie e suggestion sono state riprese dal discussion paper così come la figura dall’articolo: Russian-Ukrainian war impacts the total environment di Paulo Pereira,Ferdo Bašić,Igor Bogunovic,Damia Barcelo, pubblicato in Science of The Total Environment - 1 September 2022 - Non copyright sull’ampio abstract, ma ovviamente sin dall’inizio del conflitto e a tutt’oggi sono comparsi numerosissimi lavori sia scientifici che giornalistici mondiali specie anglosassoni.