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La vecchia strada di Cortina

La vecchia strada della ferrovia Cortina-Dobbiaco che attraversa Cortina era, in passato, definita via del tramonto; così la chiamava anche il Prof. Campanacci abituato a percorrerla in tarda età in compagnia di un suo collega.

La via era così ricordata perché, essendo relativamente pianeggiante, era meta di  vecchi ex aspiranti “alpini” (veci) che non potevano più, per limiti di età, andare per rocce e vette.

La denominazione  era giustificata anche della leggera pendenza perché il trenino doveva arrivare ai 1550 metri di passo Cimabanche: la salita, pur se leggera, accentuava  la fatica e quindi  il senso del “tramonto” fisico.

Molti “veci” sono oggi alla ricerca di percorsi più “facili”, quali ad esempio la via Montanelli, alla base del Col Druscìè, che il giornalista in tarda età percorreva a piedi (qui l’ho incontrato personalmente e mi sono reso conto  per la prima volta di essere passato nella categoria “seniores”)

Per chi cerca percorsi pianeggianti un’altra alternativa è rappresentata da una strada che parte dall’Hotel Fiames e va verso gli orridi del rio Felizon e il parco nazionale della Val Travenanzes. Sono assiduo frequentatore di questa strada, senza dislivelli, in mezzo al bosco, e con la visione del Col  Rosà, per me ricordo di una ferrata avendo come guida Lino Lacedelli.

L’occasione di ricordare questa passeggiata è di avere qui incontrato colleghi campanacciani, come Luciano e Paola Campanacci e, l’estate scorsa, il nostro attivissimo Giovanni Danieli, in gran forma.

Mi permetto un commento su quest’argomento.

E’ bene che i “veci" facciano attività fisica poiché   è  scientificamente dimostrato che questa fa bene; non solo “mantiene giovani”, ma previene gli eventi cardiaci purché fatta sotto controllo. Ne fanno fede i centri di riabilitazione cardiologica, molto utili nel post-infarto e soprattutto dopo intervento di cardiochirurgia.

Ricordo in proposito  quanto diceva  il Prof Campanacci in tempi nei quali l’infartuato era tenuto a letto per settimane: “il  letto alletta” (e certamente rallentava i tempi di recupero). Oggi l’infartuato viene dimesso dopo 5-7 giorni, ovviamente sotto adeguato controllo cardiologico.

Quindi la camminata in pianura fa sempre bene.

Daniele Bracchetti

 

DC
Sullo sfondo la cima dell'Averau e le Cinque torri