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La terza generazione cresce

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Ricordo Attilio Olivieri quando, studente del quarto anno di medicina seguiva con interesse e massima concentrazione, verso la fine degli anni Settanta, le mie lezioni di Patologia medica. Lo avevo apprezzato al punto che, quando presentò la sua domanda per l’internato nell’istituto, non ebbi esitazione ad accettarla.

Attilio già allora sapeva quel che voleva e sapeva come raggiungerlo. Il suo obbiettivo era il trapianto di midollo osseo, ed era così affascinato dall’idea che già da studente prese in mano un congelatore cellulare programmato, appena acquistato dall’Istituto e non ancora messo in funzione, intraprendendo così il cammino che avrebbe fatto uno dei pionieri in Italia della separazione cellulare e della crioconservazione.

La sua tesi fu ovviamente “ Criopreservazione di cellule staminali emopoietiche”, condotta sotto la guida di Pietro Leoni, che doveva essere il suo mentore per tutto lo sviluppo della sua carriera. 

Laureatosi ed entrato nella Sezione di Ematologia, non cessò di frequentare la Clinica medica e di coltivare la medicina interna mantenendo una visione internistica della medicina anche quand’era ormai un ematologo affermato.

In Ematologia seppe progressivamente conquistarsi la stima e la fiducia del Prof. Leoni, divenendone il principale collaboratore e vedendosi assegnata la guida dell’Unità di Trapianto di midollo osseo che in quegli anni stava sorgendo nella sezione ematologica della Patologia medica.

Per svolgere degnamente il suo nuovo ruolo e per accrescere la propria competenza nel campo della trapiantologia, svolse alcuni soggiorni di studio e di ricerca presso autorevoli centri come l’Hôpital Saint Antoine di Parigi, l’Hadassah Hospital di Gerusalemme diretto da Simon Slavine, il San Martino di Genova nella Divisione di Ematologia diretta all’epoca da Andrea Bacigalupo, continuatore del grande Alberto Marmont.

Proseguiva intanto la sua carriera universitaria, Ricercatore nel 1999, Professore associato nel 2002 con una interruzione di cinque anni in cui volle affrontare una sfida ospedaliera, quella di creare a Potenza (Ospedale San Carlo) dove era fortemente richiesto, un nuovo Centro trapianti ed un Laboratorio di manipolazione e criopreservazione di cellule staminali, che sarebbero divenuti punto di riferimento per tutta la Regione. Al ritorno da questa esperienza, nella quale si era cimentato come Responsabile di una Unità ematologica avanzata,  ottenne nel 2015  l’idoneità a Professore ordinario ed acquisendo successivamente nel 2017  quando Pietro Leoni lasciò per limiti di età il ruolo universitario, l’Insegnamento di Ematologia, la direzione della Scuola di Specializzazione omonima presso la Facoltà di Medicina della Politecnica delle Marche e la direzione della Clinica di Ematologia presso gli Ospedali Riuniti di Ancona.

Attilio ha svolto una grande attività editoriale sia come Autore di studi apparsi sulle principali riviste internazionali di Ematologia sia come referee dei Comitati editoriali delle stesse. L’ultima sua produzione è il volume Ematologia che riflette pienamente il pensiero essenziale e razionale proprio della sua personalità. Preparato insieme a Nicola Giuliani e ad un gruppo qualificato di co-Autori, questo prezioso manuale per studenti di più corsi di laurea si inserisce nella grande tradizione della editoria ematologica campanacciana, creata da Sante Tura, artefice in questo campo di più edizioni di un Trattato di Ematologia sul quale si sono formate in Italia numerose generazioni di Studenti.                        

Giovanni Danieli

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