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La medicina interna a Bologna nel secondo dopoguerra

Si è svolta in data 30 Aprile 2022 l’adunanza della Società Medica Chirurgica di Bologna per la presentazione del  fascicolo unico 2022 (Anno CXCI) del Bullettino delle Scienze Mediche dal titolo: La Medicina Interna a Bologna nel secondo dopoguerra (due grandi scuole tra competizione e rispetto). 

In  tale fascicolo  sono contenuti  gli scritti di Giuseppe Abate: Amarcord (La Clinica Medica di Bologna a cavallo del ’68), e di Claudio Borghi -  Giovanni Danieli (I Campanacciani a Bologna).

L’adunanza è stata introdotta da Nicola Rizzo,  Presidente della Società, che ha sottolineato l’importanza del  recupero degli eventi della passato, necessario  ai fini di una migliore comprensione del presente e di insegnamento per la progettazione del futuro.  

Luigi Bolondi  si è quindi soffermato sulla illustre tradizione della Medicina Interna Bolognese,  che ha avuto come Maestri  Augusto Murri, Giacinto Viola, Antonio Gasbarrini, Giulio Sotgiu e Domenico Campanacci, ed ha in particolare rimarcato come il fisiologico e sano antagonismo tra le due ultime Scuole sia stato fecondo di  virtuose realizzazioni e progressi.

Giuseppe Abate, esponendo in sintesi i contenuti delle sue memorie,  ha posto dapprima  in evidenza  gli importanti cambiamenti nella didattica medica, volta nel passato alla formazione del medico “generalista”, e quindi in gran parte basata sulla frequentazione della corsia, sull’apprendimento  diretto delle varie  patologie, sulle competenze semeiologiche  e sulla  capacità di esecuzione  delle più comuni manovre strumentali utili nella pratica territoriale.  Ha quindi ricordato gli eventi che, a cavallo del ’68,  si concretizzarono nella modernizzazione del Policlinico S.Orsola, con la creazione di nuovi reparti specialistici, in cui confluirono soprattutto gli allievi del professor Campanacci, e di nuovi reparti internistici e geriatrici, appannaggio degli allievi del professor Sotgiu. 

Claudio Borghi e Giovanni Danieli  hanno ricordato gli esordi e la crescita della Scuola del professor Domenico Campanacci,  sottolineando il  grande carisma del Maestro, le sue doti  professionali, intellettuali ed  umane, ed il suo precipuo merito di aver  compreso il tumultuoso evolversi delle conoscenze mediche ed i prodigiosi sviluppi della tecnologia negli anni ‘60. Da questa visione derivò il suo magistero, onde la sollecitazione ai suoi allievi ad approfondire, sotto l’aspetto clinico e dottrinale, le singole discipline specialistiche, tutte comprese in passato nell’alveo della Medicina Interna.   

L’adunanza si è conclusa con la sintesi effettuata dal Presidente Nicola Rizzo, e con la nomina a Socio Onorario della Società Medica Chirurgica del dott. Claudio Rissa, munifico editore, a titolo liberale, tramite la mediAbout srl, del Bullettino delle Scienze Mediche. 

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Da sinistra a destra, il prof. Claudio Borghi, il prof. Beppe Abate, il dott. Claudio Rissa ed il prof. Luigi Bolondi