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Ascolani illustri

Daniele Bracchetti


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Da aspirante medico ho sempre a torto trascurato la storia della medicina.

Ho scoperto in questi giorni che il Prof. Luigi Luciani, emerito scienziato del diciannovesimo secolo è nato ad Ascoli, mia città di origine e si è laureato in medicina a Bologna iniziando poi in  una carriera scientifica e accademica rilevante con l’incarico di insegnamento in Patologia Medica.

Come cardiologo conosco Luciani per gli studi sulla conduzione cardiaca.

Infatti, Luciani, nel corso di un soggiorno di studio in Germania, a  Lipsia, in collaborazione  con il Dr. Wenckebach si è dedicato allo studio del cuore di rana e ha descritto quello che per noi cardiologi è in fenomeno particolare, il blocco atrio ventricolare di secondo grado periodico, che è a prognosi ben più benigna del blocco totale.

L’occasione di citare Luciani mi stimola a ricordare altri cardiologi di origine ascolana. in primis il Prof. Nazzareno Galiè neo direttore dell’Istituto Universitario di Cardiologia del S. Orsola, massimo esperto europeo in campo di ipertensione polmonare.

E poi come non menzionare Filippo Altilia, primario medico per anni ad Ascoli, mai dimenticando le sue originali competenze cardiologiche.

Poi devo ricordare la mia carriera di ascolano laureato a Bologna, prima medico internista in Patologia medica poi cardiologo con 20 anni di primariato all’Ospedale Maggiore di Bologna.

Mi si permetta quindi una scherzosa riflessione: pensare che una piccola parte dei geni sul cuore di Luciani siano finiti nel DNA  dei cardiologi ascolani degli anni Duemila!